La cancellazione del verde sembra essere ormai un segno caratterizzante delle giunte Richeri.
Appena insediati infatti esordirono tagliando i pini marittimi in piazzetta Montale. Il motivo fu la necessità di preservare le auto dalla caduta delle pigne e a nulla valsero le proteste e le raccolte firme dei residenti.
La riduzione del verde è poi proseguita con la cancellazione di intere aree verdi sacrificate al dio cemento (come l’ area di via XXV Aprile dove ora sorge l’ ecomostro-Autosilo o gli alberi del lungo sciusa a Finalpia).
Finale diventa sempre più grigia e più brutta con la cancellazione delle aree verdi per il dilagare del cemento risanatore e l’ incuria del verde urbano.Occorre invertire questo declino, passando dalle parole ai fatti. Non basta nominare un assessore al decoro urbano, se poi non si stanziano fondi per la cura del verde cittadino. Finale spende per la cura del verde 30.000 euro ivi compresi la manutenzione delle attrezzature, etc… Su un bilancio di 20 milioni di euro, poco più della millesima parte: un’ inezia.
Infatti si vede.
Basta alzare lo sguardo per Finale per capire che la considerazione della cura del verde e della bellezza della nostra città è un’ inezia….
Senza contare che con quei pochi soldi si fanno interventi del tutto insoddisfacenti: in via Saccone furono abbattuti antichi e rigogliosi Lecci per piantarvi delle Palme che ancora oggi a 3 anni dall’ intervento sono gracili e poco ombrose.
In via Brunenghi, dove i pini marittimi avevano rovinato il marciapiedi rendendolo insicuro, per sistemare il selciato si decise di tagliare le radici degli alberi e affogarle nel cemento rendendo così insicuri i pini stessi. A distanza di 2 anni da quell’ intervento infatti sono morte 3 piante, due delle quali sono state tagliate lascinado in bella evidenza i ceppi sul marciapiedi spoglio.
Gli agronomi insegnano che le radici spuntano dall’ asfalto quando trovano una barriera verso il basso, quindi sarebbe stato meglio scavare sotto i pini e mettere sabbia invece di materiale duro per evitare che le fondamenta degli alberi si espandessero in alto. Crediamo che un intervento di sistemazione del verde urbano che uccide 3 piante su 10 non possa certo dirsi un successo. Se la stessa riuscita la avessimo per le operazione di appendicite ci sarebbero già le rivolte per strada.