dopo queste elezioni marcate da un crescente astensionismo che indica la scarsa fiducia verso i politici voglio proporvi una mia riflessione sul ruolo dei politici.
la legge italiana in merito alle responsabilità degli amministratori afferma: “agli organi politici sono attribuite funzioni in cui il profilo politico, cioè la valutazione degli interessi della collettività, assume preminente rilievo”.
quindi i politici – dai piccoli comuni fino al parlamento regionale e nazionale – sono chiamati ad agire negli interessi della collettività.
Ed in nome di questo interesse superiore che possiamo rendere agricolo un terreno edificabile o viceversa.
Vediamo un esempio pratico: nell’ area dell’ antico uliveto terrazzato di Pia, di cui abbiamo già parlato, occorre riconoscere l’ errore commesso nel concedere l’ edificabilità e occorra rimediare annullando l’ edificabilità concessa – è semplice da fare basta volerlo –
Occorre rivedere quella decisione perchè deturperebbe Final Pia cancellando una identità culturale preziosa.
Un errore irrimediabile perché i beni culturali che vengono dal passato, una volta perduti sono perduti per sempre.
Occorre copiare dall’ Europa dove quello che viene definito “rural heritage” viene difeso gelosamente non solo per la storia che racchiude, ma anche per il potere di attrazione del turismo culturale. Così è per i mulini in Olanda così per i castelli-cantina francese. Così dovrebbe essere per le terrazze e gli ulivi Liguri.
Accettare di distruggere un uliveto secolare per realizzare box, e campi da tennis, palazzi è come utilizzare un mobile di pregio come legna da ardere.
Io credo che una politica che riconosce gli errori, quando i cittadini li segnalano, che vi pone rimedio e non pensa sempre al territorio come una risorsa da saccheggiare acquisterebbe anche la fiducia dei cittadini.
Io credo che questa politica invoglierebbe i cittadini a votare invece di respingerli.
Invece in questi giorni a Finale si è riprodotto in piccolo la cattiva politica nazionale. Si è fatto un gran parlare, senza centrare il cuore del Problema, senza voler difendere gli interessi della collettività bensi il tornaconto della speculazione. L‘ assessore all’ Urbanistica Luzi che ha cercato di raffreddare la polemica affermando che non vi è ancora un progetto definitivo. Affermazione corretta ma non rilevante.
Infatti ciò che preoccupa gli abitanti della zona, gli operatori turistici ed anche noi è il fatto che la maggioranza nel consiglio comunale del 30 novembre ha concesso il diritto di edificare al posto degli ulivi ben 2800 mq, con un indice del 51% . Il PUC, che pure non condividiamo, prevedeva nella zona di Pia la possibilità di edificare 20.000 mq., ma il PUC non attribuiva la possibilità di edificare nell’ uliveto storico dove vi sono 182 piante di ulivi e decine di metri di muretti a secco.
Il problema non è il progetto definitivo, ma la volumetria eccessiva che è stata concessa e che difatto distruggerebbe completamente l’ uliveto. Non sono in discussione i dettagli del progetto: dove far passare la strada o come e se si dovranno fare i balconi. E’ in discussione una colata di cemento in una zona di pregio naturalistico e storico.
Allora voglio ribadirlo: occorre ritornare in consiglio comunale e annullare l’ edificabilità concessa – è semplice da fare basta volerlo.