Ieri sera, alla riunione sull’ ampliamento della Centrale a carbone Tirreno Power in Sala Gallesio, erano presenti molti cittadini finalesi e molti provenienti da Noli, Spotorno e Vado.
Il Dott. Paolo Franceschi – Pneumologo – invitato da “Cittadinanza Attiva” e “Consulta del Volontariato”, ha dimostrato come la popolazione del Ponente Savonese possa subire ulteriori gravi danni dall’ampliamento della centrale a carbone, specialmente in relazione ai venti prevalenti da quell’area.
Studi molto precisi della Harvard University hanno dimostrato le conseguenze negative sulla salute di chi abita nelle vicinanze di queste centrali fino ad un raggio di 48 Km. In conseguenze degli studi ambientali eseguiti, la California ha già completamente abbandonato questo tipo di centrali.
Il dato più allarmante riguarda le forme leucemiche che colpiscono i bambini (nel savonese supera di quattro volte la media europea). Ha molto impressionato il dato statistico relativo ai colpiti da forme tumorali: se è vero che la vita media della popolazione risulta allungata per l’efficacia delle nuove cure, la qualità della vita dei malati risente negativamente della necessità di abbandono di una normale vita lavorativa, di relazione e per i frequenti disturbi psichici conseguenti.
Le polveri sottili contenenti metalli pesanti (cromo, mercurio, arsenico, ecc.) insieme a benzopirene, diossine, ecc., raggiungono anche Finale, Borgio, Pietra e Loano.L’assemblea, all’unanimità, ha chiesto che i Sindaci di questi Comuni si facciano interpreti dell’allarme dei cittadini.
Il passato Consiglio Comunale di Finale si era già espresso contro l’ampliamento della centrale di Vado, ma si ritiene necessaria un’azione del nuovo Consiglio Comunale in appoggio ai ricorsi già inoltrati dai Comuni di Vado e Quiliano.
La serata si è conclusa con un’ulteriore serie di valutazioni sui danni ambientali provocati da inceneritori e centrali nucleari e un appello a puntare sugli impianti per energia alternativa.
Oltre alla preoccupazione per la nostra salute dobbiamo anche valutare seriamente la possibile ricaduta negativa su un turismo del Ponente Savonese: in fondo il turismo “vende” la salubrità e bellezza del territorio. Fino a quando potremo continuare a distruggere entrambi?