Come vorremmo fosse la Finale del prossimi 30 anni?
O meglio come dovrebbe diventare per essere un posto bello dove vivere e venire in vacanza?
Riflettiamo – cominciando dalle tasse.
Il 2009 ha fatto registrare una contrazione del reddito disponibile delle famiglie pari al 2,8% rispetto al 20081. Lo comunica l’Istat, precisando che si tratta della riduzione più significativa mai registrata a partire dagli anni ’90. Quindi i prossimi anni saranno caratterizzati da una profonda crisi dell’ occupazione che si tradurrà in una contrazione del reddito disponibile.
Sarà necessario, anche nel finalese, affrontare situazioni di disagio sociale.
Invece cosa fa il nostro comune? Aumenta le tasse.
Aumento della Tariffa d’igiene ambientale(TIA) del 10 per cento, questo a fronte di piccoli miglioramenti nel servizio come discusso nei precedenti articoli sui rifiuti.
aumento del costo dei parcheggi a pagamento a Marina, che saliranno da un 1,5 euro a 1,80 euro l’ora. Mentre resta inalterata la tariffa per i residenti (0,40centesimi orari) e per chi lavora a Finale Ligure (0,50 centesimi).
Aumento del buono mensa per tutti i bambini delle scuole da 2,60 euro a 3,15 euro per le materne e da 3,10 euro a 3,75 per le medie.
Certo il Comune adduce buone ragioni per aumentare le tasse, il patto di stabilità l’ aumento istat… Però sta di fatto che aumenta le tasse a famiglie che già devono fare i conti con meno entrate. Aumentare le tasse è la soluzione + facile, ma era l’ unica?
Siamo sicuri che non ci fossero altre vie?
Siamo sicuri che non si potesse amministrare meglio, evitando di fare male e quindi rifare e ripagare numerose opere pubbliche come:
-
l’ arco di Spagna, in fase di restauro da due mesi dopo che il restauro era finito
-
la condotta fognaria che quest’ anno vedrà dopo solo tre anni dalla realizzazione ben 500.000 euro di lavori di risistemazione… (forse non era tanto ben fatta se va già risistemata)
-
I pozzi dell’ acqua potabile nel cuneo salino
-
…
La buona amministrazione di un comune è come il motore di una macchina, se funziona ci si dimentica che c’è.