
La fallimentare gestione dell’esplosione del pozzo di petrolio nel Golfo del Messico sta svelando al mondo l’incredibile incapacità di governare l’emergenza e dall’altro l’ampiezza degli impatti che si prospettano.
Ci sono notevoli similitudini con il nucleare. Le probabilità che accadano incidenti gravi sono estremamente basse, ma quanto questi succedono i danni possono risultare catastrofici. A volte non ci sono nemmeno soluzioni per ridurre gli impatti.
La ricerca via internet di consigli dal pubblico da parte della BP è emblematica dello smarrimento della società e sottolinea la leggerezza con la quale sono state rilasciate autorizzazioni ad operare nelle profondità oceaniche.
Il danno della Haven affondata con il suo carico di veleni di fronte ad Arenzano ha insegnato a tutti noi che non si è mail protetti da certi danni. Se il mondo adotta soluzioni energetiche potenzialmente pericolose è sempre a rischio la nostra salute e il nostro lavoro. Infatti che ne sarebbe del turismo e del commercio se le nostre spiaggie si coprissero di petrolio?
La scelta energetica ci coinvolge tutti. Per questo vi invitiamo a seguire il convegno di Legambiente lunedi sera in Sala Gallesio.
QUALE ENERGIA PER IL NOSTRO FUTURO:
Sole, vento, carbone, atomo?
Lunedì 17 Maggio ore 21:00
Sala Gallesio, Via Pertica – Finale Ligure
Introduce: ELENA DINI – Legambiente Liguria Onlus
Moderatore: SERGIO URAS – Circolo Legambiente Arene Candide
Intervengono:
AUGUSTO PERSEO – Esperto sistemi fotovoltaici
SIMONA SIMONETTI – Fisico Nucleare
Passiamo quindi al nucleare e ai suoi problemi. Vista le difficoltà di realizzare nuove centrali, diversi paesi come Stati Uniti o Gran Bretagna stanno pensando di prolungare la vita dei reattori da 40 a 60 anni. Quali possono essere i rischi per le strutture sempre più fragili a causa da bombardamenti neutronici è difficile dirlo.