La vicenda dell’ antico uliveto di Pia fa nascere una riflessione.
In nome di chi agisce il sindaco Richeri se i cittadini acquistano i terreni per impedire le speculazioni edilizie?
Se i cittadini sono disposti a pagare per preservare ciò che l’ amministrazione consente di distruggere è chiaro che questa amministrazione non li rappresenta per niente.
Rivediamo la vicenda: un’ antico uliveto nel nucleo storico di Pia (180 piante di ulivi e 500 mt di muretti a secco) viene dichiarato edificabile dall’ amministrazione che consente nell’area box, parcheggi, pischina, campi da tennis e 3 palazzine di cui due adibite ad albergo.
I residenti insorgono, cercando di far ragionare l’ amministrazione sul danno enorme che costituirebbe la distruzione di un angolo suggestivo ed incontaminato. L’ operazione era di così scarso valore che il presidente dell’Unione provinciale Albergatori Angelo Galtieri lo definì un errore storico che avrebbe depresso invece di valorizzare l’intera economia turistica della zona.
I cittadini hanno raccolto firme per la salvaguardia dell’ area, parlato con gli amministratori e spiegato sui giornali il loro punto di vista.
L’ amministrazione sorda continuò a difendere la libertà del cemento.
Alla fine i cittadini hanno messo mano al portafoglio, comprando l’area.
L’ acquirente ha dichirato con molta semplicità che l’uliveto sarà integralmente preservato.
In questo caso il sindaco, la giunta e la maggioranza NON hanno agito rappresentando i cittadini, ed è quindi più che mai legittimo chiedersi: in nome di chi amministra Richeri?
A questo punto non vorrei sentire la solita tiritera sul fatto che questa maggioranza è stata votata e quindi amministra in nome dei voti ricevuti.
Certo che gli amministratori sono stati votati, se no sarebbe un colpo di stato. In Italia chi amministra è scelto con il voto.
Il voto attribuisce il governo ad una lista ma non è una delega in bianco che consente di fare ciò che si vuole. Il voto è una attestazione di fiducia dei cittadini verso il programma ed i candidati di una lista.
Il programma di Richeri parlava testualmente di “giusto contemperamento fra la tutela ambientale ed uno sviluppo sostenibile” e ancora di “riqualificazione alberghiera e recupero aree degradate”.
Non parlava di distruzione degli uliveti in nome del cemento.
In base al programma presentato da Richeri i cittadini si sono meravigliati quando hanno scoperto che l’ amministrazione aveva scelto di cancellare un pezzo di quella liguria descritta da poeti come Cardarelli e Montale: la liguria delle terrazze e degli ulivi.
L’ amministrazione di fronte alle ragioni di chi voleva tutelare il proprio territorio è rimasta sorda e I cittadini hanno pagato per fermare il saccheggio.
Noi rispettiamo il voto e l’ ammnistrazione farebbe bene ad ascoltare i finalesi.