La Corte Suprema di Cassazione ha dichiarano legittimi i tre quesiti referendari sull’ acqua.
si avvicinano i referendum per l’ acqua pubblica, i referendum per l’ appropriazione dell’ acqua come bene comune.
Crediamo che riportare l’ acqua sotto il controllo pubblico sia un vero passo di civiltà, occorre fermare le politiche di privatizzazione con una forte, radicata e diffusa campagna nazionale.
Crediamo sia ora di smettere di svendere il patrimonio pubblico accumulato con il danaro della collettività: Dietro ai servizi pubblici c’è la politica di un intero secolo, ci sono gli sforzi economici delle comunità. Ci sono i diritti fondamentali all’acqua potabile, alla elettricità, al riscaldamento, alla sanità. Il silenzio e l’indifferenza su questi argomenti è insopportabile. Su questi argomenti si gioca la qualità della vita di tutti noi e la credibilità della politica, dei partiti e della nostra democrazia.
La suprema corte in particolare ha specificato quanto segue:
– è stato accertato il superamento del numero di 500.000 firme necessarie per ciascun quesito;
– non si procede alla concentrazione del nostro 2° quesito con quello promosso dall’IdV;
– si estende il 1° quesito con la seguente frase “nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale”;
– si estende il 2° quesito con la seguente frase “nel testo risultante dall’articolo 12 del d.P.R. 7 settembre 2010 n. 168”.
Modifiche che non snaturano il contenuto d
ei quesiti.
