Nel 2002 il sindaco di Finale Ligure, Pier Paolo Cervone, stampò un bel catalogo che illustrava ai finalesi le opere d’ arte della Collezione Permanente di Arte contemporanea.
Come Finalesi abbiamo creduto di possedere un trittico di Reggiani,una serigrafia di Guttuso, un’ opera di Dorazio, di Veronesi, di Nativi e ancora due opere di Munari. Opere di valore artistico con una quotazione commerciale comeplessiva sicuramente superiore ai 50.000€.
Invece quando qualche mese fa la collezione è stata nuovamente esposta queste opere mancavano.
Nonostante queste opere siano state presentate ufficialmente ai Finalesi come collezione permanente, quindi indicate come patrimonio della Città, erano un prestito. Cosa ancora più grave secondo il contratto siglato dal Comune il proprietario poteva riprendersele quando voleva, in teoria anche il giorno dopo l’ apertura della mostra.
Nessuna forza politica né l’ allora maggioranza di centro sinistra né l’ opposizione, composta da autorevoli membri dell’ attuale maggioranza, ha mai informato i finalesi che le opere presentate come collezione permanente non appartenevano alla collettività.