La minoranza compatta ha chiesto il ritiro della pratica perché non riteneva vi fossero elementi sufficienti per deliberare.
Amministrare il patrimonio culturale di Finale attraverso una Fondazione è una scelta gestionale, la cui validità dipende dai contenuti ossia dall’ analisi su cui si fonda e dagli obbiettivi che vuole raggiungere.
I dati presentati dalla maggioranza sono fortemente carenti: manca una analisi dei flussi turistici presenti e futuri e della domanda culturale. Manca una chiara definizione della missione e della strategia della fondazione. Manca la previsione di una rendicontazione sociale: che fine faranno i tanti eventi organizzati dal comune nell’ auditorium o nei chiostri (festival dell’ inquietuine, inziative con scuola, teatro locale, percorsi sonori …..) dovranno pagare l’ affitto dei locali?
Come gruppo PerFinale riteniamo che non sia ammissibile nessuna leggerezza nell’ affidamento di questo patrimonio prezioso della città. La Fondazione gestirà i principali beni culturali di Finale: i teatri Sivori e Aycardi, i castelli e Santa Caterina e deve partire su basi solide e condivise.
Proprio la condivisione delle scelte operate è il punto debole di questo progetto: il consiglio di amministrazione della Fondazione dovrebbe essere nominato in maniera trasparente e partecipata. Ritengo che il CdA della Fondazione dovrebbe essere nominato con la partecipazione di tutto il consiglio comunale e delle principali associazioni Finalesi (centro storico, albergatori, commercianti, volontariato…).
L’ attuale Cda (che scadrà a dicembre) è stato nominato dal Sindaco 6 mesi fa creando addirittura polemiche all’ interno della maggioranza. La nomina è avvenuta in maniera opaca addirittura a rate: inizialmente il sindaco ha nominato un CdA di soli tre membri, dopo alcuni mesi lo ha esteso a 5 membri. Infine ha completato con la nomina di un revisore dei conti due mesi dopo.
Un soggetto importante e strategico come la fondazione merita nomine condivise dalla città intera: merita la democrazia.