Gli operatori turistici della provincia di Savona si sono trovati di fronte ad un problema inspettatto: una stagione metereologica totalmente instabile. Erano attesi sole e mare pulito, sono arrivati pioggia e onde alte fino a tre metri, causando una tempesta sull’ economia locale già indebolita dalla crisi economica.
Non si tratta di sfortuna ma delle conseguenze dell’ inquinamento selvaggio. Il cambiamento climatico è arrivato anche a Savona: il tempo bello stabile non c’è più. Il turismo ha dovuto prendere coscienza che la gente veniva da noi per il mare pulito, il bel tempo, l’ indiscutibile bellezza della terra ligure.
Ma cosa resta ormai nella nostra terra del mare pulito e della Liguria di Cardarelli e Montale? La Liguria dei muretti a secco senza malta e degli ulivi plurisecolari è stata saccheggiata. Finora si era salvato solo il clima: tempo bello soleggiato e non afoso.
In questa stagione gli operatori turistici scoprono che anche quest’ ultima ricchezza si sta esaurendo perchè anni e anni di emissioni di CO2, rilasciate da centrali a carbone, cokerie, acciaierie stanno minacciando il clima.
Il turismo in Liguria ha bisogno del mare e dell’aria pulita, delle bellezze del paesaggio e del clima mite. Se perderemo tutto questo non servirà a niente rinnovare gli ombrelloni o ammodernare gli alberghi: il turismo si ammalerà.
Voglio invitare tutti coloro che lavorano nel turismo a non lasciare soli gli ambientalisti quando combattono contro le emissioni di CO2, contro la cementificazione della costa o per l’ aria pulita.
L’ emergenza ambientale è un problema molto serio anche per il turismo.
La nostra generazione è chiamata a riparare l’ illusione che la natura potesse essere saccheggiata senza limiti. L’ uomo del ventesimo secolo ha cancellato tradizioni ed esperienze millenarie con conseguenze molto spesso devastanti.
I nostri progenitori sono vissuti in simbiosi con la natura, senza farle violenza, senza turbare gli equilibri idrogeologici, e creando bellissime architetture rurali perfettamente integrate nel paesaggio.
Questo patrimonio ambientale è un eredità preziosa che dovevamo consegnare ai nostri figli e non dilapidare.
Dobbiamo tutti assieme tornare al tempo della saggezza, dove imparando dagli errori del passato ci si occupi con cura e amore del nostro territorio.