Spaghetti al diserbante?

By 9 Gennaio 2012 Ultime No Comments

 Ricordate la questione del diserbante, usato con disinvoltura da Finale Ambiente per pulire le strade?

Lo stesso micidiale prodotto potrebbe trovarsi nella nostra pasta, dimostrando che quando si usa la chimica senza le corrette precauzioni si rischia di perdere il controllo.

Il sito ilCambiamento ha segnalato il rischio per i nostri spaghetti di essere prodotti in Canada dove per le difficili condizioni nel clima viene usato il diserbante nella produzione di grano. Così il veleno ora arriva direttamente nel nostro piatto.

Se non si acquista pasta certificata di grani italiani, si rischia di mangiare un prodotto altamente insalubre

Il successo della pasta ha promosso la coltivazione del grano duro anche in luoghi molto diversi per clima e tecniche colturali dall’area mediterranea
Gli italiani sono ancora grandi mangiatori di spaghetti, rafforzati, nelle loro scelte alimentari, dai riconoscimenti che nutrizionisti di tutto il mondo tributano alla dieta mediterranea.
Il grano duro, che ne è l’esclusivo ingrediente, viene tradizionalmente coltivato nei paesi mediterranei ma il successo della pastasciutta e la crescente richiesta di grano duro ha promosso la coltivazione di questo cereale anche in luoghi molto diversi per clima e tecniche colturali.
Gli USA ed il Canada meridionale sono diventati grandi produttori di grano duro, ma il clima freddo e continentale di queste regioni costringe gli agricoltori a posporre il periodo di coltivazione (tradizionalmente invernale-primaverile).
La semina avviene quindi in primavera ed il raccolto a fine estate, ma una trebbiatura così tarda espone al rischio d’intersecare l’arrivo delle piogge autunnali, che oltre a ritardare la maturazione della spiga (vetrificazione del seme) riempiono i campi di infestanti verdi che ostacolano il lavoro delle mietitrebbie.
Con il consueto pragmatismo ed il disinvolto ricorso alla chimica che contraddistinguono la cultura di questi paesi, gli agricoltori hanno introdotto l’uso del glyphosate in pre-raccolto. Ossia trattano, con un disseccante micidiale come il Round Up della Monsanto, le colture di grano duro appena 10-15 giorni prima del raccolto.

 

Questa procedura accelera il processo di vetrificazione del chicco e dissecca le infestanti, ma al contempo rende sterile il seme, e lo inquina irrimediabilmente con un potente agente chimico il cui uso in Europa è categoricamente proibito sulle colture destinate ad alimentazione.

Se non si acquista pasta certificata di grani italiani, si rischia di mangiare un prodotto altamente insalubre
In altri tempi questo problema non ci avrebbe dovuto impensierire. In Italia, infatti, fino agli anni ’90, la produzione italiana di grano duro era sempre stata eccedente ai consumi nazionali, ma oggi questo non è più vero.
Inoltre pare che questo trattamento chimico migliori la resa proteica del grano, rendendolo particolarmente appetibile ai pastai nostrani, specie quelli delle grandi industrie agroalimentari. 

 

 

 

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