In questi giorni si riaprono le trattative sull’ operazione Piaggio ed è bene ricordare alcuni dei termini più importanti alla base di qualunque decisione.
La Lista “Per Finale” ha già ampiamente dimostrato su questo sito l’assurdità delle scelte progettuali relative al nuovo polo scolastico.
Oggi è utile ricordare alcune argomentazioni che correttamente ha messo in evidenza Legambiente.
Non si può parlare del nuovo progetto Piaggio come di un progetto a più basso impatto ambientale rispetto a quello del 2008. Questa è un’affermazione negata dai fatti:
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Sono state inserite maggiori e più appetibili volumetrie residenziali sul fronte mare per aumentare la redditività dell’operazione.
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Il nuovo progetto è stato bocciato dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria che ha riscontrato “una soluzione radicalmente diversa rispetto alla precedente” per quanto riguarda tra l’altro “l’organizzazione degli spazi pubblici, la collocazione degli edifici, il nuovo plesso scolastico”.
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La Piaggio si è rifiutata (anche se vincolata da un accordo) di discutere il nuovo progetto con Legambiente: se il nuovo progetto fosse stato a minore impatto ambientale, non solo lo avrebbe discusso, ma probabilmente avrebbe utilizzato mediaticamente l’assenso dell’ associazione.
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Il vecchio progetto è stato approvato nell 2008: se Piaggio avesse voluto oggi il nuovo stabilimento sarebbe già operativo. A meno di 50 Km di distanza, tra il Marzo 2010 ed il Maggio 2011, Ferrania Solis ha impiegato 15 mesi a demolire i vecchi edifici (tra l’altro pieni di amianto), costruire un nuovo stabilimento da 8.000 mq e installare gli impianti per la produzione di moduli fotovoltaici ad altissima tecnologia.
Se per non causare ritardi al progetto era vitale che Legambiente ritirasse il suo ricorso a Marzo 2009, non è chiaro perché Piaggio abbia atteso il giugno 2011 per iniziare i lavori a Villanova, non abbia un piano per completarli entro il 2012 e, anzi, minacci di interromperli se non vengono accettate le sue nuove condizioni.
E’ lecito pensare che si stia effettuando un ricatto con l’ostaggio di 1.400 lavoratori: o approvate le mie modifiche, o tutti a casa!
Si deve per forza ritenere che le dichiarazioni del Segretario Regionale della CISL, apparse sul Secolo XIX, siano state mal riportate: non è credibile che uno dei maggiori Sindacati italiani abbia minacciato una sorta di “Marcia su Finale” dei 1400 dipendenti Piaggio per ottenere quanto richiesto dall’Azienda (che dovrebbe essere la controparte del sindacato) anche in violazione di accordi esistenti.
Se invece quanto riportato sul quotidiano genovese fosse davvero il suo pensiero, si invita il Segretario CISL Migliorini a rivedere almeno una considerazione:
Forse e’ vero che non sta “imponendo un’azienda tossica nel centro di Finale Ligure” e nemmeno potrebbe farlo se per tossica intende un’azienda come l’Acna di Cengio( alla cui chiusura il suo sindacato si oppose per anni, anche dopo la comprovata la tossicità per l’ambiente e, soprattutto, la mortalità per gli operai).
La tossicità di un ambiente, per fortuna, oggi si misura in altri modi: maggiore traffico, maggiore inquinamento, minore vivibilità, tutti elementi veramente “tossici” che incidono sulla vita dei cittadini.
Voler costruire senza avere una valutazione dell’inquinamento delle aree utilizzate per attività industriali da più di cent’anni (con presenza accertata di arsenico, metalli pesanti,idrocarburi ecc.) e soprattutto senza una valutazione dei costi di bonifica vuol dire accettare un altissimo rischio di tossicità. Quando inizieranno i lavori di costruzione in aree ampiamente inquinate, chi si accollerà i nuovi costi? Secondo Migliorini, nessuno: per evitare la marcia dei 1400 si dovranno aggiungere alcune migliaia di mc di cemento per pagare le bonifiche non previste nel progetto.