La cancellazione del verde sembra essere ormai un segno caratterizzante delle amministrazioni Finalesi. La giunta Frascherelli dopo essersi allenata nella pratica con l’ abbattimento di alcune palme quest’estate ora si impegna in un opera di tutto rilievo: il taglio di tre alberi monumentali in piazza della stazione. Alberi di particolare pregio, alti più di 20 metri con un considerevole valore ornamentale, posti proprio all’ entrata della città di finale ligure. In altre parole questi alberi costituiscono il monumento naturale che accoglie i visitatori che arrivano a Finale con il treno o percorrendo l’ aurelia da ponente.
Gli alberi vengono definiti pericolanti, senza ulteriori spiegazioni. Vorremmo capire bene il grado di questo pericolo dal momento che solo 4 anni fa gli stessi alberi era stati catalogati (sempre in una perizia pagata dal comune) come a rischio moderato. Nella perizia di quattro anni fa l’ agronomo suggeriva semplicemente di installare un cavo di consolidamento. Semplice ed economico. Il cavo non è stato installato e venerdi questa giunta ha comunicato di voler abbattere un albero già lunedi ed in seguito altri due. Ricordiamo che gli alberi come tutte le creature viventi possono essere curate. Se applicassimo il modus operandi di questa giunta agli esseri umani si dovrebbero sopprimere tutti i finalesi con l’influenza.
Chiediamo alla giunta Frascherelli e all’assessore ai lavori pubblici Operto di bloccare il taglio degli alberi della stazione e di verificare approfonditamente la possibilità di cura e messa in sicurezza.
La filosofia della gestione della città deve essere ribaltata passando dal grigio del cemento al verde della natura, dall’ attenzione ai problemi delle auto all’ attenzione al benessere di cittadini e turisti. Gli alberi sono grandi fornitori di “servizi ambientali”. Infatti un singolo albero fornisce ossigeno per 10 persone e può assorbire, a seconda delle dimensioni, da 7 a 12 kg. di CO2 all’anno. Inoltre, gli alberi riducono l’inquinamento acustico e possono farci risparmiare sino al 10 % del consumo energetico.