Voglio sottolineare che al di la dei luoghi comuni sulla politica, amministrare bene non significa fare l’albero di Natale più alto bensì mettere in atto quelle tutele amministrative che garantiscono il futuro di una comunità. Acquisire i 529.740 metri quadri di terreno a San Bernardino era un atto dovuto e soprattutto un gesto politico di grande lungimiranza verso le generazioni future. Non farlo è stato un errore di cui lo scempio della pista da esbosco è solo una delle possibili conseguenze.
L’ impressionante disboscamento di San Bernardino che sta indignando gli amanti dell’ outdoor finalese è il frutto avvelenato della mala-politica. Tale disboscamento non sarebbe possibile se una qualsiasi delle amministrazioni che si sono succedute dal 1978 ad oggi avesse riscosso in nome e per conto dei finalesi i 529.740 metri quadri di terreno che dovevano essere ceduti al Comune di Finale Ligure proprio nell’area interessata.
Se quei terreni fossero del Comune lo scempio di questi giorni non sarebbe semplicemente potuto accadere. Invece in 36 anni nessuna amministrazione ha richiesto che alla città di Finale venisse dato ciò che era stato promesso in un atto notarile dall’ immobiliare San Bernardino.
La lista PerFinale aveva richiesto espressamente al Sindaco Richeri di esigere questi terreni in occasione della transazione fra Comune e Consorzio SanBernardino che nel 2009 ha portato il Comune a prendersi in carico le strade, le fognature e l’acuqa potabile di San Bernardino. Il Sindaco non rispose.
In pratica in 36 anni nessun Sindaco ha mai richesto quello che era dovuto. Questa inerzia ha fatto sì che la città non diventasse proprietaria di terreni preziosi per la loro bellezza, per il loro valore storico, turistico e naturalistico.
Voglio sottolineare che al di la dei luoghi comuni sulla politica, amministrare bene non significa fare l’albero di Natale più alto bensì mettere in atto quelle tutele amministrative che garantiscono il futuro di una comunità. Acquisire i 529.740 metri quadri di terreno a San Bernardino era un atto dovuto e soprattutto un gesto politico di grande lungimiranza verso le generazioni future. Non farlo è stato un errore di cui lo scempio della pista da esbosco è solo una delle possibili conseguenze.
Questa amministrazione autoproclamatasi paladina dell’outdoor dovrà provare con i fatti il suo impegno per il territorio non limitandosi solo a fare ricorso al TAR in zona cesarini ma ottenendo quei terreni dovuti alla città. Come lista PerFinale abbiamo studiato approfonditamente questa vicenda. Abbiamo impegnato giorni a ricostruire la vicenda San Bernardino. Siamo a disposizione della cittadinanza o della amministrazione per recuperare ciò che come finalesi ci è dovuto.
Riporto qui due immagini dell’ atto d’obbligo del 3 Ottobre 1978 e l’elenco dei mappali dei terreni MAI richiesti. Si noti che una parte di questi mappali dovevano essere ceduti “attrezzati a Parco”.