Le giovani pensano che il femminismo sia una storia vecchia ma la violenza sulle donne è un fenomeno ancora più vecchio e la parità non c’è ancora.
Bollare come vecchiume il femminismo è stata una tecnica molto efficace per indebolire i diritti delle donne. Primo fra tutti il diritto alla rispetto che si deve ai pari. Un diritto che un comune deve contribuire a far rispettare con azioni semplici e concrete di contrasto attivo alle violenze alle donne, ai minori e agli atti di bullismo. Tra cui:
– campagne di sensibilizzazione sulla gravità penale della violenza;
– collaborazione con associazioni antiviolenza;
– costituzione del Comune come parte civile nei processi relativi a casi di violenze;
– resoconto pubblico annuo su queste tematiche da coordinare con il CIM.
Le cifre sulla violenza alle donne sono impressionanti. Non si tratta di realtà astratte, di problemi lontani. Queste violenze accadono qui vicino a noi: in provincia di Savona ogni anno 500 donne finiscono in pronto soccorso per violenze fisiche gravi. Una violenza fisica che segue anni di violenze psicologiche, che molte ragazze, mogli e fidanzate subiscono senza reagire.
Vi sono persone che non escono mai per tutta la vita da questo ciclo di violenze e le loro condizioni di salute peggiorano via via che si susseguono gli accessi al pronto soccorso.
È un fenomeno che non riguarda un ceto sociale preciso: la crudeltà, il disagio e la disperazione sono trasversali.