La macchia nera nel Golfo del Messico ci impartisce una dura lezione, mostrandoci come i guasti causato dagli uomini possono avere conseguenze gravi sulla natura, sulle coste, sulle paludi, sull’ economia locale.
Il fuoco che esce dal mare, con tutto il carico di sostanze inquinanti, inarrestabile, micidiale, è stato generato nel paese tecnologicamente più avanzato e da una grande e solida società.
Il disastro figlio dell’ ingordigia della BP ci ha rivelato che i soloni che ostentano sicurezza e competenze sono in realtà solo accreditati apprendisti stregoni del nuovo millennio inchinati al profitto senza cautele.
La macchia nera del golfo ci deve far riflettere. Per evitare i disastri occorre di nuovo interessarsi della vita politica del paese. Anche del nostro piccolo paese Finale Ligure.
Scelte folli come portare i reflui fognari a Savona si stanno rivelando fallimentari dopo 10 milioni di euro di soldi pubblic spesi. Oggi a Roma si decidono le bandiere blu.
La prenderemo?
Ma non è solo la depurazione che dovrebbe inquietarci, i grandi progetti speculativi sulle aree Piaggio e Ghigliazza non saranno così belli e indolori per la nostra città come ci hanno prospettato finora.
Ma non basta. La Ghigliazza poi è all’ attacco per costruire un molo che sporgerà di 50 metri dal capo di Caprazoppa.
E’ certo che per contrastare questo modello di sviluppo senza pause, senza riflessione, priva di protezione e di garanzie, sotto la spinta del profitto ad ogni costo, occorre iniziare a partecipare. forza allora non lasciamoli fare.
L’ attuale giunta non lavora concretamente per rendere la politica trasparente per far partecipare il cittadino: la trasmissione dei consigli comunali via web? un costo. Il giornalino comunale? sempre ritardato per questioni economiche…
Da quando la giunta ha capito che partecipazione non era sinonimo di approvazione sta cercando di erigere un impercettibile ma efficace velo protettivo. Uno scudo politico, in grado di non far percepire le scelte dell’ amministrazione quando possono essere messe facilmente in discussione.
Poi una volta varate le decisioni, la scusa è ben collaudata: se si torna indietro la ditta ci denuncia e il comune dovrebbe pagarare risarcimenti miliardari.
E i cittadini chi li risarcisce delle scelte sbagliate?
Venite ai Consigli Comunali, alle commissioni, chiedete, informatevi. Anche a costo zerò si può sapere qualcosa, molti giornali danno informazioni via web (www.ilsecoloxix.it, www.lastampa.it, www.ivg.it)
Non subiamo le decisioni: dobbiamo capire di più e contare di più.