Aeroporti Inutili

By 9 Novembre 2010 Ultime No Comments

Su Repubblica di oggi si può leggere un analisi degli aeroporti inutili Italiani. L’ articolo ci spiega come sia partita la crociata contro

 gli aeroporti fantasma, ossia quei terminal formato bonsai spuntati come 

funghi nell’era della deregulation selvaggia dei cieli, ridotti oggi a piccole cattedrali nel deserto. Terminal con pochi passeggeri, tanti debiti e conti puntellati ogni anno da generosi aiuti pubblici.

 

 

Nella lista non manca naturalmente l’ aeroporto di Villanova d’ Albenga. Che il comune di Finale ha prontamente rifinanziato a inizio estate, senza conoscere i dettagli del piano industriale.

E’ vero che si trattava di una cifra simbolica, ma appunto per questo non andava trascurato il rigore. Si tagliano servizi essenziali e poi si concede il rifinanziamento a società NON strategiche per il nostro comune e senza motivazione economica.

Ora la guerra contro gli aeroporti inutili si è estesa a livello mondiale.

 

Il Tesoro Usa ha ” scoperto” che oltre ai finaziamenti per strutture colossali come il Jfk a New York o l’Hartsfield Jackson di Atlanta (90 milioni di passeggeri nel 2009), vi erano 1,2 miliardi l’anno spesi per tenere in vita 2.834 piste dove in 12 mesi non era atterrato nemmeno un volo di linea.

Il governo Zapatero sta valutando come riorganizzare i suoi scali dopo che i mille campanilismi iberici (tutto il Mediterraneo è paese) hanno generato 50 nuovi aeroporti in pochi anni, dissanguando in molti casi le casse degli enti locali. Morale: oggi molte di queste realtà sono coperte di debiti.

La guerra agli scali fantasma rischia però di fare il botto proprio in Italia. Sul tavolo del governo c’è il piano per la riorganizzazione del sistema aereo nazionale1: numeri tabelle, analisi e cifre che arrivano a una conclusione drastica: in Italia ci sono 24 aeroporti di troppo. Fra questi ovviamente Villanova d’ Albenga.

Chiudere i mini-aeroporti, nel paese dei localismi, non sarà naturalmente una passeggiata. Ma è ora di fermare i veri sprechi e di cominciare a ridare i servizi essenziali ai cittadini che sempre di più vengono tagliati.

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