Nel Consiglio Comunale del 6 Aprile è stato approvato, con il solo voto contrario di Matteo Piccardi, un ordine del giorno si Solidarietà ai popoli del Mediterraneo1.
È importante questa approvazionetrasversale perchè come ha ribadito l’Arcivescovo di Torino – Nosiglia- è urgente che l’Italia tutta, da Sud a Nord, si attivi per accogliere queste persone e dare ciò di cui hanno immediatamente più bisogno, un’assistenza per le loro necessità primarie
Le nostre comunità cristiane debbono mostrare quanto sia grande la loro determinazione nell’assumersi concretamente il carico, o meglio, il debito di amore e solidarietà di cui sono sempre stati capaci. Arcivescovo di Torino – Nosiglia-
Credo che Finale debba rifiutare l’ egoismo del razzismo e non permettere che vinca l’indifferenza. Approvando questo odg attraverso la solidarietà abbiamo respinto l’ intolleranza e la paura del diverso.
Questa emergenza dei rifugiati richiedenti asilo e immigrati provenienti dal Nord Africa può e deve fornire l’occasione per avviare un nuovo cantiere di solidarietà è giustizia, che renda migliore l’ Italia ed anche tutti noi.
L’Africa è un continente sfruttato da tempo e che vive una povertà atavica tra le più dure ed ingiuste.
Basta con il cinismo, con la stupidità, la miopia, l’indifferenza. L’Italia deve agire in seno all’Europa, al sistema delle Nazioni Unite e alle altre istituzioni internazionali democratiche all’insegna della ferma difesa dei diritti umani, del dovere di proteggere, di assistere e di accogliere le vittime della repressione.
Le norme giuridiche non devono essere soltanto scritte ma effettivamente applicate.
Basta con i proclami ansiogeni da “stato di emergenza”.
Basta con la diffusione di paure, paranoie, allarmi e minacce.
Basta con il pessimismo e il catastrofismo politico.
Questa “rivoluzione Africana ” è anche la nostra, perchè:
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è pacifica
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chiede libertà e democrazia.
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Combatte le dittature ( ogni colpo assestato a regimi e dittature è un passo nella giusta direzione).
Noi (noi italiani ed europei) abbiamo tutto da guadagnare dal successo di queste storiche rivolte. Lo sviluppo civile, politico e sociale della sponda sud del Mediterraneo rappresenta una opportunità unica, storica, che non possiamo permetterci di sprecare.
L’Italia e l’Europa devono investire, per fare del Mediterraneo un vero mare della pace, della solidarietà, dell’incontro fertile tra persone e culture diverse, del dialogo tra le grandi religioni, della sicurezza comune e dello sviluppo umano per tutti.
Il nostro destino non sarà diverso da quello dei popoli del Mediterraneo.
O ci impegniamo a progettare insieme delle condizioni di vita migliori per tutti o non ci sarà pace per nessuno. Spetta a noi di investire sulla costruzione di un Mediterraneo che può diventare il cuore “dell’edificazione della storia nuova del mondo”(Giorgio La Pira).