Il territorio finalese evidenzia alcune zone con caratteristiche diverse per possibilità di sviluppo economico e categorie coinvolte. La tendenza attuale, caratterizzata dall’ uso indiscriminato del suolo e dalla costante minaccia al nostro paesaggio, può essere modificata con il recupero dell’ agricoltura.
E’ necessario non rubare più terreno all’agricoltura e soprattutto trovare forme di incentivo per le attività agricole e di pastorizia svolte sui terreni comunali.
Una misura importante, anche per il suo valore simbolico, riguarda le forniture alle mense pubbliche che potrebbero essere vincolate all’ utilizzo dei prodotti locali.
L’agricoltura di qualità e le produzioni “integrate” sono esempi di sostenibilità della vita.
Quello che è stato negli ultimi 50 anni il “mondo dei vinti” dei lavoratori della terra, sarà crediamo il nostro futuro, a condizione che le comunità locali ne capiscano l’importanza.
Occorre recuperare il ruolo dei contadini , portarlo al di fuori del “mercato” come centro dell’operare umano.
Infatti i dati economici ci dicono che laddove l’agricoltura ha mantenuto in misura maggiore le proprie radici, anche in territori disomogenei e difficili, il tasso di occupazione nel settore è più alto che altrove e la qualità del paesaggio e della vita sono buoni.
Noi pensiamo che sia possibile una politica economica agricola rivolta a produzioni diversificate, proprio puntando sull’integrazione di più settori economici (recupero edilizio, energie rinnovabili,turismo eno-gastronomico etc.) i cui benefici possano essere sintetizzati in:
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aumento dell’ occupazione
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incremento di forme di commercializzazione specializzate
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incremento e diversificazione del turismo
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sviluppo del settore terziario legato alle politiche del territorio.
Per incentivare questa agricoltura di qualità la soluzione si chiama filiera corta, ossia vendita dei prodotti nel territorio. L’ agevolazione della nascita di GAS, Gruppi di acquisto solidale, oltre a fornire un’ utile difesa al potere di acquisto dei salari permette la salvaguardia delle colture locali.
I mercati e gli spacci contadini sono una buona opportunità sopratutto se riusciremo a garantire al cliente finale una buona informazione sul prodotto.
Altre forme di filiera corta sono i “l Pick Your Own”, traducibile come “coglitelo da solo”. Una forma di vendita diretta che preveda la raccolta del prodotto da parte del consumatore. Molto in voga negli Stati Uniti ai tempi della depressione, oggi è più diffuso ancora in questi paesi e nel nord Europa. In qualche caso si sta sviluppando anche negli agriturismi italiani e potrebbe essere una forma di pubblicità per il territorio finalese..