Nel 2010, in Liguria, la “raccolta differenziata” raggiungeva in media la quota del 26,53%, con un’eco-tassa di 10 Euro a tonnellata per il conferimento in discarica e con un introito da parte della Regione di 10 milioni di Euro.
Nel 2012 l’ “eco-tassa” è aumentata del 40% con un ricavo previsto, al 31 dicembre, di 14 milioni di Euro. Questa quota viene versata alla Regione Liguria, in prima istanza dai gestori delle discariche che ricevono i rifiuti, i quali però si rivalgono immediatamente su chi i rifiuti li porta, quindi sui cittadini che le bollette le pagano e ovviamente protestano.
E’ possibile rimediare a questo salasso? Certamente si; basterebbe aumentare la “raccolta differenziata” dei materiali riciclabili (carta, vetro, metallo, plastica, residui umidi, ecc.), da mettere sul mercato con un ritorno economico rilevante e mandare solo in discarica il minimo indispensabile.
In tanti Comuni italiani si è arrivati persino ad un riciclo totale, perché si è sviluppata la fiorente industria del compost-fertilizzante per agricoltura, riciclando i residui umidi ( mentre in Provincia di Savona di questi impianti si parla da troppo tempo senza risultati concreti).
In questo modo i Comuni virtuosi non solo hanno potute ridurre spese e tasse, ma hanno anche evitato gli inceneritori inquinanti, molto dannosi per la salute dei cittadini.
Nei giorni scorsi sono state pubblicate le cifre dei premi che la Regione ha versato ai Comuni liguri che hanno raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata o che hanno comunque migliorato i loro servizi.
I dati erano riferiti all’anno 2011 e i Comuni virtuosi del comprensorio Finalese che hanno superato il 45% di raccolta di materiale riciclabile sono stati solamente Pietra L.e Noli. Questi hanno ricevuto rispettivamente i premi di 43.000 e 35.000 Euro.
Gli altri Comuni vicini, premiati perché hanno comunque incentivato la raccolta differenziata senza però raggiungere l’obiettivo previsto dalla legge, sono stati Finale (13.000 Euro, in quanto avrebbe raggiunto il 41%), Loano (10.000) e Borgio (5.000).
Questi premi derivano proprio dall”eco-tassa” regionale e dovrebbero essere utilizzati unicamente per migliorare i servizi di raccolta-riciclo e diminuire, in definitiva, il conferimento alle discariche inquinanti e in via di esaurimento.
Ma cosa si sta facendo nel corrente anno 2012 per ridurre il peso dell’eco-tassa?
Non ci sono ancora i dati ufficiali della Provincia, ma l’impressione è che nel ponente savonese si stia facendo ancora troppo poco e l’obiettivo di legge del 65% di raccolta dei materiali riciclabili sia ancora lontano ad eccezione dei Comuni “ricicloni”virtuosi di Garlenda (75%) e Noli (73%).
A livello organizzativo troppi procedono con esasperante lentezza e il sistema di raccolta “porta a porta”incontra difficoltà operative.
Pochi si sforzano di sensibilizzare le famiglie attraverso una capillare azione educativa coinvolgendo gli istituti scolastici più sensibili all’educazione ambientale. A Finale il Consiglio Comunale dei Ragazzi si era reso disponibile ad affrontare il problema.
Occorre comunque registrare una certa pigrizia da parte di molti cittadini i quali, pur consapevoli, mantengono un comportamento non collaborativo e non “differenziano”i rifiuti, salvo poi lamentarsi per le bollette esose.
E’ arcinoto come numerosi Comuni nel Nord e Sud Italia abbiano già raggiunto livelli di recupero-riciclo pari al 70-80%. Da loro non è più necessario costruire inceneritori ,ampliare discariche e gli impianti di compostaggio del materiale organico funzionano a pieno ritmo con gran beneficio per l’agricoltura. L’industria del riciclo porta risparmio energetico, lavoro per giovani e nuove imprese.
Evidentemente in quelle comunità qualche cosa ha funzionato meglio.