Sono sempre più frequenti le proteste di cittadini che a Finale Ligure assistono allarmati al taglio di alberi ad
alto fusto nel contesto urbano.
Rimostranze legittime perché il verde urbano è risorsa importante per una migliore qualità di vita, non solo per i residenti, ma anche per i turisti ospiti.
Le motivazioni sono già state più volte spiegate:
-gli alberi riducono gli inquinanti del traffico, oltre ad assorbirne il rumore,
-le fronde degli alberi limitano gli eccessi di temperatura tra le case dove c’è asfalto e cemento,
-il “verde”influenza positivamente l’umore,riduce lo stress ed è quindi antidepressivo.
Per questo è giunto il momento di varare anche nel Comune di Finale Ligure un regolamento preciso e completo per la gestione del “verde urbano”.
Si ha notizia di una bozza di “Regolamento del Verde” che da tempo attende tutte le necessarie valutazioni per una definitiva approvazione.
Per quale motivo questo documento non è ancora stato sottoposto all’esame della “Consulta Ambiente e Disciplina del Territorio”?
Nella vicina Alassio, dopo il tragico evento della caduta di un albero che ha causato la morte di un cittadino, sono stati poi presi gli opportuni provvedimenti con un regolamento articolato che vincola Amministrazione Pubblica e Cittadini a precise procedure di controllo e tutela.
Ad una prima reazione, che portò in Alassio all’abbattimento di un centinaio di alberi “sospetti”di possibili cedimenti, si decise poi di procedere in modo più scientifico. Infatti se per le intemperie cade il camino da un tetto, non si procede all’abbattimento di tutti i camini, ma si fa loro la necessaria manutenzione e messa in sicurezza.
La manutenzione di marciapiedi e strade rientra nel normale programma di lavori pubblici, così come per il “verde urbano” si deve procedere con continue cure.
E’ naturale che qualsiasi pianta, crescendo, tenda a cercare il suo spazio vitale.
Tranne casi eccezionali, uno spazio un po’ più ampio intorno alla base del tronco o un leggero rialzo dei marciapiedi (effettuabile ogni 20-30 anni) non dovrebbe essere un problema neanche per il Comune di Finale.
Invece, nel recente passato troppe piante sono state abbattute e non sostituite.
Nei mesi scorsi si sono moltiplicate le proteste anche per una potatura eccessiva dei lecci.
Una vera e proprio “capitozzatura” che viene ripetutamente effettuata nonostante gli evidenti danni (sofferenza e morte della pianta).
Su questo tema riportiamo alcune dati tratti da un documento della “International Society of Arboriculture”. Questi esperti botanici spiegano come la “capitozzatura”sia una tecnica inaccettabile perchè annulla le risorse vitali della fotosintesi:
“rimuovere l’80% della chioma di un albero toglie a questo il necessario per vivere e l’ espone agli attacchi di insetti e malattie. Alcuni insetti vengono attratti proprio dai segnali biochimici degli alberi danneggiati”.
A Finale Ligure questa dannosa pratica viene motivata dalla carenza di personale e quindi dalla necessità di intervenire radicalmente a distanza di anni. Questo avviene – secondo noi – contro tutti i pareri degli esperti del settore.
Anche a Borgio Verezzi stanno morendo molte piante in conseguenza di tale pratica e per questo abbiamo protestato con quel Comune. Mentre il Comune di Pietra Ligure mantiene un patrimonio di lecci invidiabile, con una chioma lussureggiante che arricchisce il contesto urbano, fornisce ossigeno e prezioso riparo dalla calura estiva.