Colori, suoni, entusiasmo. Ma anche lavoro, un investimento delle risorse con prospettive a lungo termine e la valorizzazione dei talenti presenti sul territorio. Ecco alcune delle richieste emerse in occasione del primo incontro giovanile organizzato dal gruppo Per Finale. Alle prime esitanti proposte si sono susseguite le altre, in un crescendo di speranze e idee concrete, di opinioni e dubbi, testimoni del profondo desiderio dei ragazzi finalesi di ridare alla propria città la voglia di vivere e di essere vissuta.
Un brulicare di idee soffocato troppo spesso dai luoghi comuni e dalle proteste borbottate a gran voce da chi pensa di conoscere le necessità di un paese intero, e invece non fa altro che difendere i propri interessi.
È nato così il primo punto che la lista civica Per Finale si propone sul fronte delle politiche giovanili, ovvero l’organizzazione semestrale di un evento OST (maggiori informazioni al link) dedicato ai giovani dai 18 ai 30 anni in cui raccogliere idee e proposte, con l’impegno concreto a vagliarle attentamente per agire nella direzione suggerita dai partecipanti.
Ma non è stata la quantità di proposte l’aspetto più rilevante, quanto piuttosto le due direzioni, profondamente interconnesse, in cui si sono sviluppati gli argomenti: Il rumore e il lavoro. Il rumore della musica, della comunicazione partecipata e delle risate.
E il lavoro, non solo quello stagionale e turistico, ma inteso come frutto di un impegno sociale e come una fonte di sviluppo personale.
Tra le proposte nate in questo contesto, che il gruppo Per Finale sta già analizzando, con l’intento di inserirne una parte all’interno del programma (qui disponibile in PDF), vi sono le seguenti:
- Realizzare un sistema di comunicazione gestito dai giovani
- Organizzare eventi rivolti al pubblico giovanile tramite cooperative di giovani e invitando a partecipare le band già presenti sul territorio
- Organizzare feste sulla spiaggia e su tutto il territorio finalese, compatibilmente con lo spazio abitato, decentralizzando gli eventi rispetto alla piazza.
- Creare carte di consumazione itineranti che prevedano lo spostamento da un locale all’altro favorendo il movimento dei ragazzi e la rivitalizzazione di tutte le zone della città
- Riaprire gli ostelli, per far sì che Finale non solo viva dei suoi giovani, ma incentivi anche un turismo giovanile
- Sfruttare in modo costruttivo gli spazi, la cui ristrutturazione e riassegnazione non potrebbe che produrre lavoro.
Queste sono solo le prime proposte emerse dai giovani in risposta alla domanda “Finale città per giovani: da dove iniziamo?”. Adesso è il momento di dare davvero inizio ad una rivalutazione del territorio, che passi dagli occhi dei ragazzi e che si sviluppi attraverso le loro idee e le loro mani, per creare una città che sia davvero viva.